A ottobre 2003 entro in una libreria in città
A ottobre 2003 entro in una libreria in città per farmi un giro tra i libri di psicologia, ma tra gli scaffali trovo un libriccino minuscolo di un certo C. Markert, Vedere bene senza occhiali. Lo leggo velocemente, con scetticismo ma anche con speranza. Niente, però, quel libro non mi ha aiutato, tranne che per una cosa per la quale gli sarò sempre grata: il nome e l’elogio di WILLIAM H. BATES. Infatti, meraviglie delle meraviglie, grazie ad Internet, la tecnologia, non esistono più barriere. Faccio una ricerca, e trovo qualche notizia su Bates, in mezzo a depistaggi vari, strani siti, contraddittori. Finalmente trovo il vostro sito, il vero libro del Dott. Bates, che ho ordinato subito, e IL FALCO. Quando è arrivato il libro l’ho letto in tre giorni, non mangiavo e non dormivo per finirlo, per capire come dovevo fare. Poi la stessa cosa per Storie dalla clinica.
Ora, non sono ancora guarita ma so che si può, l’ho provato su di me, ed è una sensazione meravigliosa vederci bene: quando ho riprovato cose che prima avevo scartato perché completamente inefficaci, vedi palmeggiamento e immaginazione, la tabella diventa nitida e io vedo con i miei occhi, senza fare niente in particolare. Invece di cercare di guardare le lettere immagino le righe bianche, o qualche area nera, o immagino che la lettera dovrebbe essere nera… e la tabella appare. Insomma anziché a guardare, penso a immaginare le cose, e questo mi aiuta tantissimo. Cosa leggo invece nell’enciclopedia “Gedea 2004” (Istituto Geografico De Agostini)?
“BATES, METODO” sequenza di esercizi ideati dall’oftalmologo statunitense William Horatio Bates (1860-1931) per rilassare i muscoli oculari, nella convinzione che dalla loro contrazione, e non dai difetti di rifrazione del cristallino e dalla forma del bulbo, derivassero i problemi della vista. La medicina ortodossa considera il metodo con scetticismo, ritenendolo fondato su presupposti errati, sebbene riconosca che i problemi di accomodazione possano essere alleviati da questa sorta di ginnastica oculare. I seguaci del metodo, chiamati terapeuti della visione, abbinano di solito tali tecniche fisiche a consigli dietetici e alla prescrizione di occhiali speciali dotati delle cosiddette lenti di apprendimento»
C’È DA PIANGERE!
Erminia S. (Mi)
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