Mai fidarsi del primo oculista che passa…
Buongiorno,
ho acquistato di recente il vostro libro “VISTA PERFETTA SENZA OCCHIALI” e con grande mia amarezza ho scoperto di averlo comperato troppo tardi essendomi già sottoposta a intervento per inserire lenti multifocali “IOL” [sic, NdR]. Con mia grande amarezza il risultato è stato catastrofico. Io penso che i medici – anche se primarî – non dovrebbero alimentare false speranze. Avevo una semplice ipermetropía corretta con lenti da +3, progressive, che mi davano fastidio perché dovevo girare il collo in alto per vedere da lontano, e allora mi è stata proposta quella operazione che avrebbe risolto completamente il problema. E invece è andata male, perché adesso non vedo bene né da vicino, né da lontano, e per di piú la correzione cilindrica per l’astigmatismo mi è stata inserita nell’ occhio sbagliato! Ma non solo, mi hanno fatto firmare i documenti dopo avermi messo le gocce negli occhi per dilatare la pupilla, quindi ero quasi cieca quando ho firmato!!! Maledico il giorno in cui ho incontrato quell’ oculista!
La divulgazione del vostro libro dovrebbe essere obbligatoria nelle scuole e soprattutto il metodo originale del Dott. Bates dovrebbe essere propagandato dal Ministero della Salute [speriamo proprio di no, lo distruggerebbero definitivamente!, NdR].
Comunque io sto cercando di applicarmi ai varii esercizî che sono illustrati nel libro, ma mi piacerebbe parlare con qualcuno dei miei problemi, anche perché gli altri oftalmologi che mi hanno visitata non vogliono esprimersi a sfavore di chi mi ha operata. Mi sono fidata súbito del primo, senza chiedere un secondo parere a nessuno, e adesso che voglio avviare una causa legale di risarcimento danni gli altri tre che mi hanno visitato fanno fatica a riconoscere che sono stata truffata e danneggiata, sembra quasi che si proteggano a vicenda. Se ci fosse la possibilità di avere un dialogo con voi e soprattutto consigli sarebbe per me un grande aiuto.
Nel frattempo vi porgo i miei più sentiti saluti.
[Gianluigia]
NOTA DEL DIRETTORE: Esprimiamo solidarietà alla malcapitata nostra Lettrice assicurando a lei e a tutti i Lettori che la pratica del riposo mentale secondo le direttive delineate nei testi originarî del Dott. Bates da noi pubblicati [e soltanto in questi] potrà senza alcun dubbio procurare quel sollievo anche psicologico che sembra assai necessario, in questa fase oltre modo drammatica nella quale, piú del danno oculare subíto, si sente fin troppo pesante il carico della beffa della impunità del colpevole. Il problema visivo della signora avrebbe potuto essere facilissimamente risolto in poche settimane di auto-trattamento senza occhiali, come è stato già fatto in decine di casi da altri nostri Lettori con difetti simili, mentre ora bisognerà impiegare molto piú tempo per cercare di ripristinare i tessuti danneggiati dal laser del chirurgo, se mai questo potesse davvero accadere. Dato che però non ci sono alternative, bisogna farsi coraggio e “scendere a patti con il disagio”, come dice il Dott. Bates, e dedicare – senza indugiare – il congruo tempo alla propria cura nella certezza della buona riuscita della stessa.
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