Ostilità dei minori al trattamento
Durante il Gruppo di studio residenziale/vacanziero condotto dalla Associazione Vista Perfetta sulle spiagge di Marzocca (Senigallia) dal 22 al 27 giugno del 2014 abbiamo visto la partecipazione di due socie di minore età, una dodicenne e una sedicenne, entrambe accompagnate dai loro papà (già socii essi stessi) ed entrambe afflitte da un moderato grado di vista-corta (inferiore alle 2 diottríe di correzione) e non totalmente convinte dell’ uso degli occhiali come valido strumento di cura. Questo interessante dato, ovvero il possibile rifiuto definitivo degli occhiali, contrastava però con una certa ostilità manifestata da entrambe le giovani a studiare e sperimentare con partecipazione e interesse la cura mediante auto-trattamento senza occhiali praticata nell’ àmbito della AVP, la quale cura consiste in primo luogo nel lèggere per intero il libro originale del Dott. Bates “VISTA PERFETTA SENZA OCCHIALI” e poi nel cominciare a misurare la vista mediante tabella di controllo di Snellen, tenendo un registro quotidiano dei proprî progressi riscontrati.
All’ arrivo le due ragazze non hanno mostrato una grande intenzione positiva di mettersi alla prova, come se avessero in realtà accettato di partecipare all’ evento perché in qualche modo “costrette” dai genitori e non perché fossero perfettamente convinte di propria sponte a esperire questo percorso di cura cosí rivoluzionario. È evidente che in queste condizioni i risultati delle pratiche fatte contro-voglia non potranno che essere imperfetti, quasi uno spreco di tempo. L’unica via di uscita in questi casi sembrerebbe essere un forte impegno da parte dei genitori, gli unici in grado di esercitare una potestà che abbia un qualche valore pratico oltre che strettamente legale, nel motivare e persuàdere i proprî figli nell’ aiutarli a dimostrare la bontà dei metodi di lavoro della Associazione Vista Perfetta. Sostanzialmente, il genitore dovrebbe sportivamente “tartassare” il minore fino allo sfinimento, affinché il minore stesso si renda conto che “l’unico modo per risolvere i proprî problemi, è risolvere i proprî problemi”, per citare il libro originale del Dott. Bates da noi èdito. dal capitolo “Strabismo e Ambliopía: Loro Cura”. In questo caso “risolvere i proprî problemi” significa fare pratica con le tabelle di controllo di Snellen e guarire la vista.
A ogni modo, nel giro di due giorni la socia sedicenne ha migliorato di un paio di righe la sua visione portandola a 20/20 in lampi, mentre la dodicenne nel giro di tre giorni ha fatto molto meglio passando da 20/70 a 20/20 (in lampi) in buona luce solare. Questo è stato ottenuto avendo cura di prendere nota sul “Diario della Vista Perfetta” ogni minimo miglioramento riscontrato durante la pratica.
Vedremo se nei prossimi mesi le due giovani socie saranno state in grado di portare avanti l’auto-trattamento a casa con efficacia come fatto in quelle poche ore insieme agli altri socii AVP presenti sulla spiaggia di Marzocca.
La possibilità di esercitarsi in pieno sole sulla spiaggia, adeguatamente protetti con eventuali filtri solari naturali ma avendo cura di non coprire gli occhi se non con un occlusore piratesco alternato su un occhio alla volta, oppure con un cappello a tesa corta, o eventualmente con occhiali forati a foro stenopeico (sconsigliabili nel lungo periodo), è un aiuto di valore inestimabile nell’ abbreviare i tempi della cura con la tabella di controllo o con la stampa fine e microscopica. Infatti, abituare gli occhi alla luce del sole riverberata dalla spiaggia diventa un obbligo che non si può affatto evitare e quindi il praticante di vista perfetta è in qualche modo “costretto a rilassarsi”, per non soffrire la luce, e cosí facendo guadagna con sempre maggiore facilita e continuità la vista normale nelle migliori condizioni possibili. Una volta consolidato questo, sarà piú semplice in séguito conservare i buoni risultati ottenuti anche in condizioni meno favorevoli, dove la luce tenderebbe a produrre atti forzosi per vedere meglio, atti forzosi che invece verranno spontaneamente evitati sempre piú facilmente e comodamente con il prosèguio dell’ auto-trattamento.
Raccomandiamo a tutti i Socii AVP che andassero al mare in vacanza di portarsi con sé il materiale adatto per esercitarsi sulla spiaggia, senza avere timore di suscitare curiosità nei bagnanti eventualmente presenti nelle vicinanze. Il numero di persone afflitte da sforzo mentale nascosto da lenti scure è aumentato enormemente negli ultimi anni e dare la possibilità a qualche sconosciuto di costoro interessato a questa cura e che non si sia già rassegnato a una vita di miseria e sofferenza dovuta alla vista imperfetta è una occasione di crescita personale che è in grado di rinforzare il proprio stesso percorso di guarigione al di là di ogni possibile residuo di dubbio.
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