Beneficî dal tiepido sole pre-primaverile
La giornata di studio del 16 marzo del 2014 si è svolta a Reggio Emilia in un clima di amicizia e condivisione molto forte. Erano presenti ben quindici socii di cui quattro nuovi e tra cui sei infra-18 (quattro infra-14). Durante la mattina abbiamo occupato la saletta di studio al secondo piano usando il proiettore da 150 watt a ioduri metallici per illuminare le tabelle con 1.500 lux, mentre nel pomeriggio siamo stati all’aperto nella veranda per poter usufruire del discreto sole semi-primaverile che ci ha allietato con grande vantaggio fino alle 17:30.
Abbiamo avuto l’opportunità di utilizzare la lente solare, che ha dato grandissimi beneficî a molti consentendo di vedere, in un caso, un lampo di una lettera con visione di 36/15. Altri socii hanno potuto vedere con grande continuità i 20/20 pur avendo tolto gli occhiali per la miopía da poche settimane.
Un nuovo socio ha curato la sua presbiopía “incipiente”, non grave perché ancóra non “curata” con occhiali, in circa cinque minuti di palmeggiamento, notando, dopo aver alternato la pratica due volte con il trattamento con il sole a occhi chiusi, di vedere benissimo anche da lontano, e poter lèggere lo schermo dell’iPhone a circa venti centimetri. Un’altra socia ha potuto iniziare a vederci bene anche con l’occhio debole, che aveva metà visione, dopo aver palmeggato per circa mezz’ora, da sdraiata e sonnecchiando. Un’altra nuova socia con sei diottríe di miopía ha avuto lampi di circa 20/30, dopo aver esposto gli occhi al sole per circa un’ora alternando con il palmeggiamento, laddove la sua visione al mattino era soltanto di 10/100.
Nel pomeriggio sono passati a trovarci cinque nuovi potenziali socii che si sono dotati del libro fondamentale del Dott. Bates intitolato “VISTA PERFETTA SENZA OCCHIALI”. Una tra questi visitatori ha un cheratocono bilaterale, il quale rende la visione molto scarsa su un occhio in particolare, unito a miopía mista con astigmatismo di circa 8 diottríe complessive per occhio. Avendo tolto le lenti a contatto e avendo palmeggiato per alcuni minuti, la signora è passata da una visione di 15/200 a 15/40, con molta sua sorpresa. L’aiuto migliore è stato derivato dalla memoria dell’odore di jodio del mare di Caorle. Anche l’applicazione della “centrale fissazione”, scoperta dal Dott. Bates, ha portato sollievo, migliorando ulteriormente la nitidezza delle lettere sulle tabelle di controllo. In séguito abbiamo provato a lèggere il carattere diamante con l’occhio ammalato, ma in soli cinque minuti non abbiamo potuto fare molto altro che iniziare a vedere la grande E bianca in cima al SegnaLibro della Vista Perfetta (lato con fondo nero).
Il prossimo appuntamento con il Gruppo di Reggio Emilia è per domenica 1 giugno, ore 9:30. Chi non è socio AVP 2014 può venire a trovarci a partire dalle 17:30, previo avviso e prenotazione scrivendo al Segretario della AVP (segretario @ vistaperfetta.it) oppure compilando il modulo sottostante.
P.S.: purtroppo abbiamo dovuto anche constatare un grave fallimento da parte di un socio infra-14 che sei mesi prima aveva mostrato interesse in questa cura ma che, non avendo dato séguito a quanto fatto insieme agli altri socii durante una proficua giornata di studio, ha perso del tempo inutilmente senza praticare nel modo corretto con le tabelle di controllo di Snellen e alla “visita oculistica” ha mancato di mostrare miglioramenti; crediamo che contro questo povero ragazzo abbiano giocato i condizionamenti dovuti ai genitori, evidentemente non sufficientemente intelligenti per comprendere correttamente lo spirito di questo sistema di cura, e i condizionamenti dovuti al sistema scolastico innaturale e criminale che costringe questi disgraziati adolescenti a studiare materie sicuramente meno importanti che la materia piú sacra di tutte, che è quella della salute del corpo e della mente, ovvero il “vivere con efficienza” e al massimo del proprio potenziale. L’Associazione Vista Perfetta farà il possibile, in futuro, per non avere a ripetersi eventi spiacevoli come questo, agendo nelle due direzioni possibili, e cioè 1) evitare che si iscrivano socii non sicuri delle loro intenzioni di guarigione, 2) fornire ai socii davvero sicuri di voler guarire la vista con metodi naturali un supporto ancóra maggiore. Nel frattempo rimane l’amarezza per non aver potuto salvare un giovane dalla miseria di una vita condannata alle lenti correttive e al piú subdolo tranello spirituale da esse rappresentato — e cioè la perniciosa illusione di credere di aver risolto un problema che invece continua a incubare nella mente inconscia danni sempre piú gravi e cronici e difficili da rimediare con lo scorrere del tempo e l’accumularsi di fastidî sempre maggiori.
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