Brusca interruzione al “residenziale” di Bassano D/G
Nelle giornate di sabato 6 e domenica 7 febbraio 2016 la Associazione Vista Perfetta® ha svolto, presso l’Istituto Scalabrini di Bassano del Grappa, un gruppo di studio “residenziale” che originariamente sarebbe dovuto durare quattro giorni ma che in realtà è bruscamente terminato anzitempo, nel pomeriggio del secondo giorno, a causa di svariati imprevisti accaduti in concomitanza, fra i quali annoveriamo l’improvvisa indisponibilità di numerosi socii per malattia, incidenti e altri incresciosi fatti.
Nel primo giorno si è vista la partecipazione di ben sedici persone, di cui una buona metà erano Socii nuovi. Ringraziamo anche lo sforzo fatto da un nostro socio extra-europeo proveniente dall’ Ucraina e che aveva già partecipato due anni prima a un similare appuntamento, il quale ha voluto essere presente per “ravvivare” insieme agli altri la sua pratica della cura della vista secondo il Sistema Bates® Originario™ da noi proposto in via esclusiva, in Italia e nel mondo intero. Fra gli altri partecipanti segnaliamo la presenza di Achille, sette anni, che ha confermato i buoni risultati ottenuti, come già pubblicati nell’ articolo di Serena Lanne su IL FALCO NUMERO 50, e che continua a esercitarsi per migliorare il funzionamento del suo occhio debole usando una benda su quello forte; segnaliamo anche la presenza di Maria, cinque anni, che ha oramai – dopo sei mesi di auto-trattamento – quasi completamente debellato il suo strabismo irregolare e sta riattivando definitivamente il suo occhio “pigro”, che i medici avevano dichiarato “irricuperabile”, grazie all’ impegno dei suoi genitori, presenti alla riunione, che la assistono e la íncitano a usare senza preoccupazioni un occlusore per sei ore al giorno sull’ occhio buono.
Un caso curioso è quello di un nuovo socio di circa cinquantacinque anni che aveva assistito a una nostra conferenza di presentazione svoltasi esattamente un anno prima e che ha aderito alla AVP perché vuole risolvere una volta per tutte il suo fastidioso difetto oculare che si trascina da quando aveva otto anni, costituito da ipermetropía e astigmatismo, corretti con lenti da circa 3 e 5 diottríe a permanenza e progressive. Stimolato dal presidente AVP e dagli altri Socii a usare una lampada a luce concentrata per trattare l’occhio, sia aperto sia chiuso, e in particolare per illuminare il carattere diamante, questo signore ha iniziato, contro tutte le previsioni e i pareri della scienza medica ufficiale, a leggerlo da una distanza dal naso di circa dieci centimetri, ovvero circa tre pollici, rimanendo egli stesso esterrefatto per il “miracolo” vissuto in prima persona senza fare alcuna fatica. Il nostro socio, che chiameremo Francesco, aveva perfezionato facilmente, durante la mattinata, la sua vista da lontano, portandola a 18/10 sulla tabella di controllo “C-200” bianca, praticando a rotazione i consueti metodi di riposo e di alleggerimento, che la AVP propone abitudinariamente a tutti i presenti in sessioni di cinque minuti temporizzate automaticamente mediante contatore digitale iterativo. Resta da vedere se il socio sarà in grado di conservare il riposo qui conquistato anche quando riprenderà la sua attività in fabbrica, come addetto al “controllo qualità” di pezzi meccanici di alta precisione. Come il Lettore potrà intuire, la situazione è intrigante e suscita in tutti noi una viva curiosità circa l’evoluzione futura di questo particolare caso.
Maggiori difficoltà invece sono state sperimentate da un’ altra nuova socia che soffre di presbiopía di tipo ostinato e che non riesce ad avere miglioramenti “materiali” del suo difetto, pur non portando mai gli occhiali: lei, che chiameremo Stella, si esercita con i caratteri piccoli illuminati fortemente ma i brevi lampi durante i quali la stampa si fa chiara e nitida sono troppo evanescenti e non le consentono di cogliere il significato di ciò che lègge. Si tratta di un problema ben noto la cui soluzione non sta nell’ esercizio dei muscoli oculari – come erroneamente si crede – ma nel ri-acquisire un livello di “controllo mentale” piú stabile, ovvero guadagnare una sufficiente riserva di riposo interiore da spendersi durante la lettura. Per farlo, il Socio AVP viene sempre invitato a riscontrare nel corso delle sue giornate lavorative quante volte gli càpiti di ritrovarsi in condizioni di “sforzo mentale”, indipendentemente dall’ uso degli occhi. Soltanto cosí, infatti, potrà accadere che gli si insinui nella mente quel pensiero che dà sollievo e che ricorda la necessità di rilassarsi frequentemente mentre si svolgono le normali attività della vita quotidiana. Anche qui, siamo curiosi di seguire il caso nei prossimi mesi man mano che i miglioramenti si intensificheranno e la guarigione permanente sarà sempre piú vicina.
Tra i nuovi Socii segnaliamo la presenza di una giovane donna ventenne afflitta da miopía di cinque diottríe la quale non ha ancóra abbandonato del tutto gli occhiali e che si è presentata al nostro incontro grazie al “contagio” ispiratole da un suo stretto parente tredicenne, già nostro iscritto, che le ha dimostrato come lui abbia potuto, alcuni anni prima, debellare la sua miopía acuta che gli aveva abbassato la visione a 6/10, portandola a 20/10 facili e a 30/10 in lampi grazie alle istruzioni riportate su questo sito ufficiale www.SistemaBates.it (©®) e alle pubblicazioni originali del Sistema Bates® Originario™. È chiaro che questo caso è assai diverso, dato che la ragazza, per cause di forza maggiore, ha subíto per anni e quotidianamente la sventura degli occhiali e il suo difetto si è cronicizzato, laddove quello del suo parente era molto piú semplice da risolvere non essendo stato danneggiato dall’ uso di mezzi correttivi. Ciò non ostante, abbiamo scorto negli occhi della malcapitata un barlume di speranza e di determinazione che siamo certi ella potrà coltivare e portare avanti con calma ma stabilmente nel futuro.
Nel secondo giorno, domenica 7, la partecipazione si è ridotta a dodici persone con l’innesto, alle ore 10, di due visitatori che non avevano capíto che la riunione era riservata ai soli Socii effettivi AVP mentre per i non Socii era stato riservato uno spazio specifico a partire dalle ore 17:30. Poco male, il presidente e gli altri piú esperti hanno prestato attenzione a questa signora che si è presentata manifestando tutta una serie di problematiche oculistiche gravi sulle quali la AVP e i suoi membri non hanno alcun titolo per aprire bocca. Si è proceduto perciò a consigliare qualche metodo di riposo abitudinario per riscontrare un eventuale seppur tènue miglioramento nella vista imperfetta della malcapitata anziana vedova, la quale però non si è dimostrata molto interessata dato che non aveva intenzione di spendere né tempo né danaro per aiutare i suoi occhi a stare bene con metodi naturali: l’influenza negativa delle procedure mediche e chirurgiche da lei subite nel corso di una vita intera la aveva marcata cosí profondamente da non consentirle di pensare ai suoi problemi in modo nuovo, non ostante le insistenze del figlio che la accompagnava, il quale invece si dimostrava piú possibilista. Dopo circa un’ora di chiacchiere inutili, siamo riusciti a congedarci da costoro e abbiamo ripreso la consueta pratica fra Socii iscritti regolarmente alla AVP, che è l’unica cosa che conta sul serio in questa sede.
Dopo la pausa pranzo, intorno alle 14:45, si è verificato un incidente nel quale il presidente AVP ha riportato un colpo alla testa ed è dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso ospedaliero, dove è stato riscontrato un “trauma cranico guaribile in giorni 3 S. C.” ed è stato raccomandato un assoluto riposo a letto per favorire il miglior ricupero nel tempo piú breve. Per tanto, la riunione è stata virtualmente sospesa, sebbene gli altri socii abbiano continuato a sfruttare la disponibilità della sala di studio anche in assenza del malcapitato infortunato per continuare a fare pratica per conto proprio.
Alle ore 17:30 però, come previsto, si sono presentati altri visitatori fra cui una ragazza diciottenne accompagnata da genitori che tenevano tantissimo a poter fare delle prove dimostrative, come promesso telefonicamente alcuni giorni prima; vista la loro gentile insistenza, il presidente AVP ha dovuto fare di necessità virtù e non ha potuto esimersi dal partecipare anch’ egli alle dimostrazioni pratiche dei metodi impiegati dalla Associazione per favorire la pratica corretta della cura della vista come la intendiamo su questo sito esclusivo www.SistemaBates.it (©®). Nella sua testa, oltre al normale sbigottimento dovuto all’ increscioso episodio sofferto, vi era comunque la curiosità di verificare se il suo trauma potesse essere meglio riassorbito praticando i metodi di riposo batesiani insieme a quei visitatori interessati che cosí ardentemente volevano a loro volta provarli.
La giovane donna, che chiameremo Laura, aveva una visione di appena 18/70 e portava soltanto saltuariamente gli occhiali, per la lavagna a scuola, sebbene soffrisse di vista imperfetta già da un anno. Sua madre, però, non aveva mai accettato per la figlia l’idea della correzione mediante lenti o altri mezzi artificiali, essendo che lei stessa era stata da tali mezzi danneggiata sin dalla tenera infanzia e ora era costretta a portare lenti a contatto da circa tre diottríe e mezzo per miopía e astigmatismo. A ogni modo, la pratica del palmeggiamento, unita alla idea di “immaginare il nero delle lettere” ha consentito alla studentessa liceale di poter scendere gradualmente lungo la tabella fino ad arrivare a vedere in lampi la riga del “2 Q…”, cioè 18/20, nel giro di circa due ore di dimostrazioni ripetute, sotto la guida dal presidente AVP, davanti agli occhi commossi della madre e lo sguardo vigile e interessato del padre. Costui aveva la vista un po’ offuscata ma è stato capace, ascoltando e osservando quanto accadeva in aula, di portarla a 18/10, per grande e incomprensibile sua sorpresa.
Se è vero che sappiamo quanto sia generalmente facile dimostrare la vista normale in tutti i casi in cui non si portano con continuità gli occhiali correttivi, dobbiamo riconoscere che quanto fatto di positivo insieme agli altri socii AVP non ha molto significato se non si continua il trattamento per conto proprio a casa e a scuola o sul luogo di lavoro. Anche in questo caso quindi la speranza è che la famiglia testé incontrata, che si iscriverà alla AVP alla prima occasione utile, vorrà sin da súbito darsi da fare con le tabelle di controllo e i libri originali del Sistema Bates® per debellare definitivamente il fastidio dato dalla vista difettosa, arrivando presto alla guarigione completa del difetto come preconizzato dal Dott. Bates e dai suoi discepoli autentici e non-traditori, fra i quali noi tutti iscritti AVP e onesti praticanti della cura ci annoveriamo in qualità di novelli “Bates redivivi”.
Risulta sempre piú evidente dai dati di fatto da noi raccolti che un pre-requisito essenziale per una vita degna di essere vissuta sia il rilassamento mentale che si riscontra nella condizione di vista normale o piú che normale. È questa l’unica condizione psico-fisica che assicura la possibilità di essere felici o contenti per la maggior parte del tempo che trascorriamo in questa valle di lacrime che è il mondo imperfetto nel quale siamo stati chiamati a vivere. Mettere un paio di occhiali alle persone potrà essere un utile volano economico per creare “ricchezza e benessere” come la vulgata ordinaria richiede, ma non potrà mai essere equiparabile alla capacità mentale di chi non ne ha bisogno perché ci vede bene o di chi non fa tentativi per migliorare la sua vista scarsa.
Essendo che nella giornata di lunedì i partecipanti sarebbero stati solamente cinque, il presidente, al termine della serata, ha disdetto la riunione e ha liberato i locali, limitando cosí le perdite economiche per la AVP ai soli € 20 del giorno precedente. (Con l’anno 2016 il costo della sala studio dell’ Istituto è stato portato a € 80 al giorno, rendendone perciò impraticabile l’uso in mancanza dei minimo di sedici socii che potessero coprirne le spese).
A quel punto, l’unica inconvenienza da risolvere è rimasta quella del nostro socio extra-comunitario di nome Eden Rüpenoff, editorialista del periodico “IL FALCO PER L’EDUCAZIONE ALLA VISTA PERFETTA”, che aveva programmato la sua visita in Italia per partecipare a un residenziale di quattro giorni e che invece se ne vedeva togliere due per ragioni indipendenti dalla sua volontà. Ebbene, il nostro buon amico ha accettato di continuare a esercitarsi in compagnía del presidente presso la sua abitazione, lasciando poi alla fine un contributo di ben € 300 alla AVP per manifestare la sua gratitudine per il beneficio ricevuto. Questo esperimento di “affiancamento” tra un socio AVP e un altro socio AVP piú esperto, condotto per due giornate consecutive, ha consentito di maturare delle conoscenze nuove che verranno presto codificate e condivise con tutti gli altri iscritti nell’ àmbito del Programma di Mentoraggio che la Associazione Vista Perfetta® sta mettendo a punto oramai da diversi anni. Si ritiene infatti che in casi particolari sia utile offrire, a chi lo richieda, la disponibilità, da parte dei socii piú esperti, di dedicare al singolo socio individuale o a piccoli gruppi di socii bisognosi un tempo maggiore di pratica nell’ arco di uno o piú giorni, di modo da poter chiarificare i varii aspetti dell’ auto-trattamento, con particolare riguardo per le “condizioni favorevoli” che devono essere perseguite sia a casa propria, sia nei luoghi di lavoro o dove si ritenga che la vista soffra di piú. L’esperienza di un Mèntore AVP è di fatto impareggiabile e preziosissima per tutti coloro che siano seriamente interessati a risolvere presto e bene il proprio problema visivo, spendendo qualche soldo per i materiali di studio e sopra tutto sprecando meno tempo possibile, cosa che è la piú importante in assoluto in questa epoca frenetica fatta di superficialità triviali del tutto inutili e contro-producenti.
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