Diverse possibilità di pratica nel grande salone a Bassano
Ben cinquantatré presenze si sono verificate durante la “tre giorni” residenziale della AVP svoltasi presso l’Istituto Scalabrini a Bassano del Grappa, totalizzando cosí per la nostra associazione il record assoluto di frequenza in una struttura non alberghiera.
La sala “P. Marchetti” che ci è stata riservata dall’ente ospitante si è rivelata molto comoda sia per gli ampii spazî, dato che potevamo misurare la visione da una distanza di ben cinquanta piedi!, che per la larghezza e la disponibilità di luce, sedie e tavoli in quantità. Abbiamo potuto perciò usufruire di diverse possibilità di pratica sia con luce naturale che con quella elettrica, e il singolo partecipante ha avuto l’occasione di alternare l’uso delle tabelle in buona luce, disposte su leggío speciale, che in luce bassa e a distanze personalizzate, senza causare disturbo agli altri convenuti.
Una importante innovazione sperimentata a partire dal secondo giorno è stata quella del temporizzatore di accensione applicato al cavo di alimentazione del proiettore a joduri metallici che usiamo di solito per illuminare le tabelle principali: abbiamo programmato il dispositivo affinché stesse acceso per quarantacinque minuti ogni ora, consentendo perciò a tutti di esercitarsi per circa quindici minuti ogni ora in luce piú scarsa (si passava da circa 1.500 lux a circa 150 lux). Con questo sistema, siamo stati costretti a verificare la nostra visione in condizioni variabili, una modalità che abbiamo sperimentato essere davvero assai benèfica.
Come al solito, quando vi è cosí tanta gente in un incontro della AVP, i differenti tipi di difetto oculare sono assai numerosi e uno si può sbizzarrire nel verificare che il “Sistema Originario” del Dott. Bates è in grado di lenirli tutti, visto che è basato su un unico principio di base, universale, ovverossía il “rilassamento”, della mente prima e poi degli occhi. Siamo stati tutti felici di osservare come una nostra neo-socia 2015 ha potuto iniziare a riguadagnare il controllo mentale necessario a curare il suo “nistagmo”, una condizione che fa inavvertitamente “ballare gli occhi” a destra e a manca quando lei va in sforzo. La socia ha potuto comprendere, grazie all’aiuto degli altri socii che assistevano ai suoi tentativi, come fosse di beneficio imparare a peggiorare il suo difetto intenzionalmente, in ordine a diventare sempre piú cosciente di quando cessava di tentare di farlo. In questo modo, ella ha potuto iniziare a “governare” il problema, consentendo a se stessa di acquisire maggior fiducia nelle sue possibilità di guarigione e debellando l’idea malsana che la sua malattia sia incurabile.
Un altro neo-socio di circa trent’anni aveva tentato di lèggere il libro base del Sistema Bates® Originario™ “VISTA PERFETTA SENZA OCCHIALI” alcuni anni prima ma aveva desistito dal passare all’azione diretta per problemi suoi personali e di lavoro, ma per questa occasione si è riletto tutto il testo e ha voluto partecipare al Residenziale per dare una svolta alla sua vi/s/ta. Non pensavamo, sia lui che gli altri socii presenti, che avrebbe avuto cosí tanti problemi per migliorare la sua visione della tabella di controllo di Snellen da lontano, essendo afflitto da una debole miopía inferiore alle due diottríe. Crediamo si tratti di uno di quei casi che il Dott. Bates definiva “ostinati” e che richiedono pazienza e ingegnosità per essere affrontati. A ogni modo, al termine del secondo giorno il nostro uomo è riuscito a migliorare di diverse righe la sua capacità visiva da lontano, sebbene le lettere non fossero affatto ben stagliate ma offuscate, benché riconoscibili. Il metodo che lo ha aiutato maggiormente sembra sia stato lo spostamento dello sguardo con l’ausilio del puntatore laser. Anche l’uso frequente della lampada termica a raggi infrarossi sembra abbia aiutato a “sbloccare” la situazione, come quasi sempre accade nel caso in cui la persona sia condannata al lavoro a videoterminale per otto ore al giorno, specialmente nella stagione invernale.
Un’altra new-entry delle nostre riunioni è la giovane Anna, di dieci anni, una bambina molto intelligente e seria, appassionata lettrice della trilogía “Fairy Oak” che porta sempre con sé. Lei è molto determinata a voler curare l’annoso problema della “miriade di puntini colorati” che si sovrappongono certe volte al suo campo visivo, specialmente quando guarda sfondi chiari. Avevamo già avuto un primo risultato il mese precedente, quando con l’aiuto della memoria la ragazza era riuscita a fare svanire la “miriade”, ma ovviamente, se non ci si esercita, questi difetti della immaginazione tendono a ritornare, e allora l’occasione del residenziale è stata còlta al volo da lei e da sua mamma per cercare di studiare il caso piú da vicino insieme agli altri socii. Per l’intanto, la ragazza ha portato la sua vista a 20/10 anche con gli occhi separati, nell’arco di poche ore, e questo già è un ottimo risultato. Secondariamente, esercitandosi insieme all’altro formidabile nostro socio, Achille (sei anni e mezzo), la bella Anna ha potuto iniziare ad acquisire maggior controllo mentale sulla sua immaginazione, imparando a disegnare su carta millimetrata alcune lettere della tabella di controllo di Snellen ricopiandole fedelmente e rispettando le proporzioni e i dettagli. Dopo aver fatto questo, lei ha notato che guardando a un foglio colorato con gradazioni scure la “miriade di puntini” tendeva a scomparire. Ci siamo quindi dati appuntamento alla prossima riunione AVP per verificare se l’uso della memoria dei colori scuri sarà stata utile nel debellare definitivamente questo misterioso fastidio.
Nel pomeriggio il socio veterano Stefano Z. ci ha raccontato di come abbia brillantemente superato il rinnovo della patente eliminando l’obbligo di guida con lenti, su “suggerimento” del suo oculista, che dopo una approfonditissima analisi sotto ciclopegía ha potuto/dovuto constatare che il suo occhio non era piú miopico in nessun modo. Questo caso è molto interessante e sarà raccontato nei dettagli dal protagonista nel prossimo numero de “IL FALCO PER L’EDUCAZIONE ALLA VISTA PERFETTA”.
Sono poi arrivate numerose altre conferme da altri socii e socie già guarite dalla vista imperfetta che sentono però il bisogno di trovarsi insieme agli altri per verificare la bontà della loro cura e per aiutare gli altri se necessario, o comunque migliorare ulteriormente, anche a scopo preventivo («Chi migliora, non peggiora!» è uno dei motti della AVP da tanti anni). Citiamo fra i tanti Ivo, Sonia, Isabella, Amabile, Vito, eccetera).
Nel tardo pomeriggio il Presidente è stato invitato a dedicare del tempo a un ragazzo visitatore non socio di circa dieci anni arrivato accompagnato da sua mamma per verificare se questo nostro metodo di lavoro sviluppato fra socii AVP fosse adatto a lui per cercare di debellare all’inizio la lieve miopía che ha fatto la sua comparsa già da alcuni mesi e ha abbassato di circa due righe la vista davanti alla tabella di controllo di Snellen. Con il supporto di altri socii che si sono esercitati insieme, si sono fatte varie prove alternando diversi metodi tra palmeggiamento, spostamento e uso della memoria e della immaginazione. Il risultato è stato che nell’arco di un’ora il ragazzo è riuscito ad avere lampi di vista migliorata guadagnando due righe. Lui però non si è mostrato molto entusiasta di questo, forse perché condizionato da sua mamma, che non credeva a quello che stavamo facendo tutti insieme, non ostante ella avesse già letto in parte il libro base del Sistema Bates® Originario™ “VISTA PERFETTA SENZA OCCHIALI”. A volte la presenza dei genitori è un ostacolo per i figli. Per eccesso di amore, di attaccamento, di aspettative, o non si sa che altro, emana da alcuni genitori una aura non benèfica alla facoltà visiva dei figli, i quali non soltanto si ammalano di vista imperfetta ma non riescono poi a trovare con facilità il desiderio dentro di sé per curarsi senza occhiali. Non sappiamo cosa riuscirà a fare questo giovanotto per i suoi occhi. Quel che è certo è che è stato soltanto con grande fatica che siamo riusciti a convincere la signora dell’importanza di avere le tabelle di controllo ufficiali del Sistema Bates® Originario™ da appendere in casa, o magari in classe, come dice il Dott. Bates. Senza tabelle di controllo non si combina nulla, ma a volte le persone non capiscono e vogliono fare di testa loro, senza tabelle, o – peggio ancóra – scaricando da Internet qualche versione non originale e inaffidabile che poi non corrisponde a quanto utilizzato dal Dott. Bates e da noialtri. Per risparmiare una trentina di euro, si perde tempo e si mostra mancanza di intelligenza, e alla fine ci si perde tutti: l’Associazione perde un socio che avrebbe potuto aiutare e dal quale avrebbe potuto ricevere in cambio altrettanto aiuto ed entusiasmo, il quasi socio perde tempo e non ottiene risultati validi perché evita di seguire il modo corretto di fare l’auto-trattamento. Sembra incredibile, ma tutto ciò è molto frequente: c’è da stupirsi quando accade il contrario!
La serata di sabato è stata poi utilizzata per fare pratica davanti alle tabelle di controllo retroilluminate a variazione digitale di intensità luminosa, una nuova acquisizione della AVP. Gli otto frequentatori residenti si sono attardati fino alle dieci e mezzo a misurare la vista da varie distanze e con varie intensità di luce per verificare che, come già fatto in passato con apparecchi meno sofisticati, anche la visione notturna si può migliorare utilizzando prevalentemente l’immaginazione della luce fluorescente delle zone vuote della tabella di controllo di Snellen.
[continua]
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