“il falco” numero 11 maggio-giugno 2005
IN QUESTO NUMERO
“il falco” si supera, proponendo ai suoi lettori una serie di pagine ricchissime, di contenuti e di notizie. La più importante di tutte è la “pagina due”, ove Bates ribadisce l’importanza di scartare gli occhiali per attivare davvero il processo di ricupero della vista senza rischiare pericolose “ricadute”. Bates poi affronta il problema della “sforzo mentale”, nel secondo articolo, analizzandone il ruolo nei quattro principali difetti della vista. (miopia, ipermetropia, presbiopia e astigmatismo). È la disciplina il concetto di fondo che anima l’auto-trattamento per la cura della vista, e Bates ne parla nel terzo articolo, che racconta il trattamento di un giovane cadetto. Introduciamo l’uso della lente solare (inizialmente denominata “lente ustoria”, come nell’articolo che pubblichiamo) in modo da rendere partecipi tutti i lettori delle modalità d’uso della scoperta forse più importante del Ventesimo secolo. Emily ci parla della cura della miopia citando due casi che rispondono alla fondamentale domanda “Come si cura la miopia?”. Per la serie delle Fiabe della Vista Perfetta, assistiamo, nel racconto di Guild, al congresso annuale delle Fate, che si scambiano esperienze di guarigione di bambini e adulti da loro beneficiati. Il Dott. Bates fa il punto della situazione relativamente all’operatività della associazione “Better Eyesight League”, esortando i suoi membri ad un’azione più efficace e dinamica per diffondere l’uso della Tabella Snellen nelle scuole e nelle abitazioni. Riportiamo la testimonianza di un operatore universitario della North Carolina State University, il Dott. Dana, che grazie alla lettura del libro originale Vista Perfetta Senza Occhiali scarta permanentemente gli occhiali e guarisce non solo dai problemi di vista ma anche dal mal di testa. Ci spostiamo improvvisamente in Germania, dove Elizabeth Friedrichs ha appena iniziato a pubblicare, nel 1927, la sua rivista mensile “Lehrn Sehen!”, di cui riportiamo un estratto molto curioso, un dialogo relativo alla corretta interpretazione del “principio fondamentale” della cura, come pubblicato da Bates in testa al suo libro. Questa rivista, allora stampata in caratteri gotici, è un altro importantissimo strumento che “il falco” mette a disposizione dei lettori, per approfondire la conoscenza del Sistema Originale così come veniva praticato e divulgato dalle persone davvero vicine al Dott. Bates. Molto interessante è la sezione dedicata ai giorni nostri, con tre articoli eccezionali. Nel primo, il nostro editorialista Sportaro riafferma quello che i nostri lettori già sanno ampiamente, e che invece viene continuamente negato e falsificato su Internet ad opera dei molteplici siti che usano il nome di Bates per diffondere tutt’altro che il suo pensiero; in particolare, riaffermiamo l’importanza della luce forte e del rimirare il sole nell’àmbito del vero trattamento, che altro non è che un percorso personale di apprendimento del rilassamento mentale in relazione alla memoria, all’immaginazione e alla visione. Nel secondo, riportiamo un gustoso episodio di pratica dimostrativa ad una manifestazione fieristica, quando un nostro lettore ha approfittato delle tabelle di controllo appese alle pareti dello stand per esercitarsi e raggiungere i dieci decimi grazie all’impiego dell’immaginazione, semplicemente dimostrando che con un minimo di supervisione è piuttosto facile mettere in pratica i metodi giusti per ottenere quelle guarigioni temporanee che sono i pilastri della cura completa. Nel terzo, Peter Vèn, un pioniere del “visual training” in Ungheria, fa un resoconto molto articolato su come praticare i metodi del Sistema Originale, da lui abbracciato tre anni fa grazie al lavoro de “il falco”, raccomandandosi con i lettori di non abbandonare mai il trattamento, perché funziona e dà risultati che perfino i più duri e ignoranti oculisti ufficiali cominciano ad ammettere come possibili. Tra le cose raccomandate nel testo, vi è ovviamente l’uso delle luci elettriche forti e del sole, a cui ci si deve accostare per gradi, imparando prima ad esporre la parte bianca degli occhi, per poi iniziare anche a sbirciarlo direttamente ad occhi aperti. Infine Konrad Lorenz, premio Nobel, padre dell’etologia, illustra il meccanismo della centrale fissazione nell’uomo, e spiega come mai gli animali che ne sono privi usano i loro occhi in modo diverso dal nostro. NOTA: in aggiunta alla stampa microscopica, a partire da questo numero tutto il volume viene riprodotto anche in stampa fine.
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