“il falco” numero 5 maggio-giugno 2004
IN QUESTO NUMERO
“il falco” prosegue nel suo esclusivo cammino di divulgazione delle vere parole di W.H. Bates. Nel primo dei tre testi del grande oftalmologo americano si legge una semplice procedura per imparare ad immaginare, un processo mentale essenziale alla visione (c’è anche la pagina originale in americano); nel secondo, Bates racconta in prima persona come è “inciampato nella verità” sulla sua stessa presbiopia, e su come ha scoperto il ruolo dell’immaginazione per guarirla; nel terzo articolo, di importanza assolutamente storica, il direttore di “Better Eyesight” traccia un bilancio del suo primo anno di pubblicazione (siamo nel 1920), dicendo che «La rivista è modesta in apparenza. Uno può ottenere ad ogni edicola molte volte la quantità di materiale di lettura che essa contiene per lo stesso prezzo, ma il valore della verità non si può stimare dal numero di parole richiesto per affermarla, ed è obiettivo del direttore dare al pubblico la verità riguardo alla centrale fissazione in modo il più possibile succinto e semplice. La verità si può di solito affermare succintamente e semplicemente. È l’errore che è duro da capire e che richiede una moltitudine di parole per essere presentato». Il successivo articolo racconta del giovane ventenne che guarisce in sei settimane da dieci diottrie di miopia progressiva, passando anche sei ore al giorno ad esercitarsi nello studio del Dott. Bates. Pubblichiamo con grande orgoglio il primo numero della rubrica “Storie dalla Clinica”, che (curioso?) cominciò con il caso di due ragazzi italiani. La rubrica è poi diventata un libro nel 1926, da noi pubblicato in italiano e in fac-simile americano per la prima volta a livello mondiale nel luglio del 2003. Chi lo ha già, sarà curioso di confrontare le due versioni; chi ancora non lo ha ancora preso, ne potrà intuire l’importanza leggendo questo articolo. Il Dott. MacCracken ci parla di miopia e iperopia, rimarcando i fatti già esposti da Bates in un linguaggio peculiare e moderno. ✦ Il primo articolo dei giorni nostri parla della abilità che deve avere il praticatore nel cambiare i vari metodi mentre si esercita con la tabella o altri oggetti. Per i casi “risolti” abbiamo la testimonianza entusiasmante di un lavoratore del mare che guarisce la sua miopia sfruttando il dondolìo, la luce e la stampa fine. Recalcati contesta le difficoltà avanzate da un lettore che si trova ad un punto morto (perché continua ad usare gli occhiali). Dalla Bibbia abbiamo poi trovato un passo molto interessante, segnalato da ben due lettrici della nostra rivista.
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