“il falco” numero 6 (luglio-agosto 2004)
IN QUESTO NUMERO
“il falco” continua a crescere, aumentando il numero dei suoi lettori mese dopo mese, ma soprattutto portando a conoscenza del pubblico i contenuti originari dei lavori pubblicati negli Anni Venti dal Dott. Bates e dai suoi collaboratori e pazienti.
Nel primo articolo, il testo breve che regolarmente riporta una “pagina due” della rivista Better Eyesight, si affronta l’importantissimo argomento della necessità che ha la mente afflitta da vista imperfetta di re-imparare ad immaginare le cose del mondo muoversi.
Il secondo articolo invece tocca il triste tasto dei “fallimenti” nella cura mediante rilassamento: anche sotto la tutela di Bates in persona, alcuni pazienti si ritrovavano a non praticare correttamente e fedelmente i metodi, e rallentavano i tempi della guarigione; l’articolo perciò puntualizza alcuni aspetti che il lettore potrà verificare da sé confrontando la sua pratica con le preziose indicazioni qui fornite.
Il terzo articolo fa parte di quella serie di scritti del Dott. Bates che riteniamo essere assolutamente incredibili: è da non perdere la descrizione che egli fa di come ha imparato a correre per molte miglia senza sentire la fatica e di come questa scoperta sia di portata universale per prevenirla, qualsiasi sia l’occupazione in cui si è impegnati. Interessante è l’esperienza riportata nel quarto articolo, dove una giovane paziente dell’epoca testimonia i suoi progressi nella cura di una cataratta da trauma, che aveva poi determinato la comparsa di astigmatismo nell’altro occhio; di questo articolo abbiamo incluso anche la versione originale in americano, in stampa fine.
L’articolo di Emily è tratto dalla serie “Storie dalla Clinica”, ed è il primo di quelli non inclusi nel suo libro omonimo, che invitiamo tutti quanti a leggere, se non lo avete già fatto (Attenzione! Ci è stato segnalato che girano in Internet delle copie contraffatte del testo pubblicato dalla nostra Casa editrice: diffidate dalle imitazioni e andate alla sorgente genuina dell’opera originale del Dott. Bates, pubblicata esclusivamente da Juppiter Consulting Publishing Company!); è Jane il nome della ragazzina dodicenne che guarisce dalla miopia progressiva in pochi mesi di trattamento casalingo, solo saltuariamente supervisionato in clinica dalla Lierman.
Dal libro di W.B. MacCracken “Usate i Vostri Occhi” (finalmentre in stampa!) riportiamo il capitolo dedicato alla presbiopia, dove vengono sfatati i luoghi comuni che vedono ancora oggi questo sintomo di vista imperfetta come un inevitabile risultato dell’invecchiamento.
Nell’ultimo articolo dedicato agli anni Venti, troviamo l’annuncio della fondazione della “Better Eyesight League”, l’associazione senza scopo di lucro che venne costituita a New York nel 1922 da un folto numero di pazienti, e che aveva il compito di diffondere e divulgare presso il grande pubblico le scoperte di Bates e il suo lavoro.
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Passando alle esperienze dei giorni nostri, il primo articolo tratta delle contraddizioni che notiamo in coloro che praticano discipline di rilassamento spirituale e psicofisico, ma che soffrono di vista imperfetta e portano occhiali: è lo sforzo per vedere il nemico da combattere, e per vincere occorre imparare il vero rilassamento che presiede alle facoltà della memoria e dell’immaginazione.
Spesso ci troviamo a discutere di diottrie, di “decimi”, di “acuità visiva”: sono tutte cose che non è necessario sapere per guarire dalla vista imperfetta; ne parla il nostro Recalcati, volendo significare che le cifre e le formule dell’Ottica non contano molto, per quanto ci riguarda.
Chiudiamo questo ricchissimo numero riportando due lettere che arrivano in redazione quasi contemporaneamente, ma che esprimono due esperienze totalmente contrarie: la prima è una convincente testimonianza fornitaci da un ingegnere quarantacinquenne che conoscendo per caso il sistema originale riesce ad instaurare un percorso di ricupero certificato da misure oggettive che è da esempio per tutti; la seconda narra di dubbi e fallimenti, di impossibilità stantìe. Ad entrambe risponde il Direttore, cercando di fornire, laddove possibile, suggerimenti utili.
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