Il trattamento con la luce elettrica concentrata
Domenica 14 maggio 2023 il Club AVP® di Milano si è riunito presso il Lab Tre per svolgere una giornata di studio alla quale hanno partecipato quattro socii storici giusto per fare un po’ il punto della situazione e consegnare una nuova torcia elettrica da 3.000 lumen e luce bianca che era stata ordinata tempo addietro e che era stata resa finalmente disponibile in questa data.
Abbinata alla benda piratesca che noi usiamo quando dobbiamo rinforzare un occhio tenendo coperto e riposato l’ altro, questa luce ci è sembrata particolarmente adatta per la possibilità di regolare la potenza e per il fascio concentrato che consente di trattare il bianco dell’ occhio con molta comodità e senza creare scompensi di nessun tipo.
Il trattamento con la luce si rende necessario in particolare modo quando uno passa tutta la sua giornata davanti a uno schermo di calcolatore e soprattutto in un ambiente di penombra, come lo sono spesso gli uffici moderni. In questi casi l’ ideale sarebbe fare delle brevi pause di cinque minuti ogni ora e trattare gli occhi alternatamente come indicato dal Dott. Bates a pagina 191 del suo libro originale da noi riprodotto in fac-simile in lingua italiana, senza tagli o manipolazioni di nessun tipo.
In questo modo la nostra socia, che era evidentemente sotto sforzo nell’ occhio sinistro, in pochi minuti è passata dal vedere la riga del «5 C» sul «SegnaLibro della Vista Perfetta» a 20 cm in buona luce elettrica, al vedere l’ ultima riga, che è alta 1/5 dell’ altra, riscontrando quindi un miglioramento di ben cinque volte nella sua visione!
Durante la riunione abbiamo anche potuto sperimentare alcuni nuovi dispositivi di «propriocezione» i quali sono sotto osservazione da parte di alcuni nostri socii per verificare se anche questo aspetto del benessere, cioè quello della postura e del modo di muoversi e camminare, influenzato proprio dalle cattive abitudini assimilate nella vita sedentaria e aggravate dalla fissità dello sguardo tipica del lavoro al videoterminale, possa essere migliorato mediante metodi di riposo indotti che poi si possano riflettere in una maggiore efficienza nella pratica della cura della vista con i metodi specifici che noi stiamo approfondendo da tanti anni.
Infatti rimane sempre un mistero il perché alcune persone riescono súbito a risolvere il loro problema visivo praticando semplicemente un po’ di palmeggio o sfarfallo o immaginazione, eccetera, mentre altri non riescono a «entrare in partita» – per usare una locuzione del gergo agonistico sportivo – e devono continuamente lottare contro i punti morti del trattamento senza mai avere una soluzione definitiva al loro problema. La nostra ricerca come AVP® è proprio incentrata su questo aspetto e continueremo a sperimentare all’ infinito finché non avremo trovato la soluzione.
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