Un nuovo nome per il dondolío del pollice
Nove persone, tra cui una visitatrice e due nuovi socii, hanno partecipato alla giornata di studio svolta dalla Associazione Vista Perfetta® il 13 aprile 2024 nella sède oramai storica del giardino ulivato della parrocchia di Taggí di Sotto (Villafranca Padovana), in una atmosfera assai conviviale disturbata soltanto, a sprazzi, dai lavori di cantiere condotti nella adiacente palazzina patronale da un operaio che non avendoci niente da fare di sabato ha pensato bene di «portarsi avanti» a nostro discàpito, fracassandoci i timpani e costringendoci a mettere in pratica il piú intensamente possibile il riposo mentale senza farci troppo coinvolgere emotivamente dal fastidio da lui causato.
I risultati sono stati comunque buonissimi, come spesso accade alle nostre riunioni, quando i partecipanti sentono proprio il bisogno di capirci di piú sul loro caso individuale, occhieggiando e orecchiando anche quanto fatto da tutti gli altri, ognuno per conto suo.
Cominciamo dal caso di Anna, una signora, madre di tre figli, che si era accorta già l’ anno scorso di un tentennamento della sua vista da vicino e che aveva voluto acquistare, di conseguenza, il pacchetto completo di tabelle di controllo di Snellen, spinta da aluni suoi conoscenti già nostri socii che avevano risolto i loro problemi grazie all’ aiuto materiale fornito dalla AVP® parecchio tempo prima. Le mancava però di acquisire il libro fondamentale «VISTA PERFETTA SENZA OCCHIALI» e quindi, non abitando troppo lontano, ha pensato bene di partecipare sin dalle 10 alla nostra riunione per riceverlo in omaggio, con l’ intenzione di capirci qualcosa di piú e fare sul serio per curare il suo incipiente difetto visivo (presbiopía dovuta all’ età che si approssimava ai cinquanta).
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Giunti alle ore 18 abbiamo sbaraccato tutto velocissimamente in quanto che non abbiamo proprio dovuto portare di sopra nessuna attrezzatura visto che abbiamo svolto l’ intera giornata all’ aperto con tanta allegria (a un certo punto l’ operaio disturbatore aveva smesso di lavorare e se ne era andato fuori dalle scatole…).
NOTA: durante la telepratica svolta il 16 aprile, il nostro uomo ci ha comunicato che l’ esame OCT aveva dato un esito tutto sommato “positivo” in quanto che in un anno il difetto era soltanto «leggermente peggiorato», cosa che ci fa sperare in un ricupero ora che implementeremo su base regolare le nostre tecniche di riposo mentale.
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