Una giornata un po’ troppo caotica a Padova
La giornata di studio pratico della Associazione Vista Perfetta svoltasi a Padova, quartiere Guizza, domenica 19 ottobre 2014, è stata un po’ troppo caotica e gestita con difficoltà a causa dell’eccezionale afflusso di persone socie (ben ventiquattro!) che hanno notevolmente impegnato gli organizzatori, i quali non si aspettavano una partecipazione cosí forte. Ciò non ostante, siamo comunque riusciti a offrire un servizio di livello discreto, grazie anche allo spuntare del sole, che ha consentito ai socii piú esperti di uscire nel cortile all’aperto per goderselo e lasciare piú spazio ai socii nuovi o alla loro prima esperienza.
Riguardo a quest’ultimo dato, si è verificato un problema, che ogni tanto càpita, quando un qualche neo-socio si presenta alla sua prima riunione indossando occhiali. Questo non va mai bene, in nessun caso. In primo luogo, perché chi aderisce alla AVP firma un foglio in cui dichiara che gli occhiali sono stati abbandonati; se uno li indossa ancóra è perché non ha letto ciò che ha firmato oppure perché è rimbambito e farebbe meglio a starsene a casa sua. In secondo luogo, chi si presenta con gli occhiali sul naso índica che non ha fatto nulla di concreto per studiare il suo caso e quindi si mette automaticamente fuori dalla AVP. In terzo luogo, è molto improbabile che ci siano dei beneficî materiali quali si voglia in queste condizioni di sforzo imposte dagli occhiali correttivi appena tolti: la persona non avrà niente da fare durante la giornata e non appena sarà il momento di andarsene, si rimetterà gli occhiali e buonanotte ai suonatori. Raccomandiamo per tanto ai prospettati nuovi socii che leggessero queste righe di iniziare súbito a stare senza occhiali il piú possibile nel momento stesso in cui si comincia a lèggere il libro base del Dott. Bates “VISTA PERFETTA SENZA OCCHIALI”, di modo da arrivare alla AVP da persone preparate e non da creduloni ingenui che non sanno quello che fanno.
Passando alle cose serie e positive, notiamo che è stata formidabile la partecipazione dei socii infra-14 nelle persone di Cristina (anni 13), Alice (anni 12),Viola (anni 10), Giada (anni 7), Diego (anni 7), capeggiati dal nostro scaltrissimo Achille (anni 6), co-presidente onorario della AVP.
Analizzando gli appunti dei socii, si nota come, nell’auto-trattamento della miopía, sia importante scegliere bene la distanza alla quale esercitarsi inizialmente, per poi allontanarsi e mettersi alla prova da piú distante verificando se il rilassamento guadagnato in precedenza si possa mantenere automaticamente. Cosí facendo si vede che in alcuni casi la vista migliora da 12/10 su tabella nera a 15/15 su quella bianca, un risultato incoraggiante che consentirà di passare nel prossimo futuro a 15/10 e poi a 20/20 e a 20/15, eccetera.
Segnaliamo anche l’ottimo riscontro avuto dalla dodicenne Alice S., che in quattro mesi è passata da 20/70 in piena luce solare a 15/10–– con luce elettrica incidente di 1.100 lux circa. Seguiamo con interesse questa vicenda particolare perché la intelligente ragazzina aveva mostrato una certa ostilità a questo tipo di trattamento, quando vi si era cimentata partecipando al residenziale estivo di Senigallia. Per fortuna il buon cuore del suo papà, socio storico AVP, ha saputo favorire il miracolo e la brava giovane sta ottenendo risultati ottimi. Ci complimentiamo con lei e con i suoi familiari tutti, augurando sentitamente un esito positivo della cura nel piú breve tempo possibile.
Alle ore 17 abbiamo aperto i cancelli ai visitatori non socii, ma anche qui abbiamo immediatamente subíto un infortunio: una signora dalla voce molto rauca si è accomodata in prima fila indossando vistosi occhiali firmati a filo d’oro e al gentile invito da parte della Presidenza a toglierseli per poter provare a sperimentare immediatamente qualche metodo di riposo davanti alla tabella di controllo di Snellen, la poveretta si è alzata e se ne è andata indispettita, tra lo sbigottimento generale delle altre persone presenti. Non ci sono spiegazioni logiche a questo tipo di comportamento, e forse è stato meglio cosí: come spesso ripetiamo da queste colonne, i curiosi e i rompiscatole è meglio che se ne stiano a casa loro, non sentiremo di certo la loro mancanza
Due visitatori adulti invece hanno tratto grande beneficio dalle prove di riposo fatte insieme e sono stati molto contenti di aver potuto migliorare materialmente la loro vista sia da vicino che da lontano. Erano un po’ scettici all’inizio delle prove con il palmeggiamento e altri metodi come lo spostamento dello sguardo seguendo un puntatore laser che vagava sopra e intorno alle righe di lettere delle tabelle, ma si sono dovuti ricredere quando hanno visto che contro la loro volontà le lettere apparivano chiare lo stesso e potevano scendere alle righe inferiori come per magía.
Un altro visitatore intervenuto alla riunione era uno studente universitario di ventiquattro anni, un po’ in ritardo sul programma di studio per vicissitudini sue interiori da fuori sede trapiantato al Nord d’Italia dalle terre piú calde e silenziose della provincia umbra. Il guaio di questo ragazzo era che portava occhiali da cinque diottríe sostenendo di averle già abbassate di un po’ perché alla visita oculistica gli avevano prospettato una miopía di oltre –7 D. Questo giovane aveva iniziato a praticare qualche “ginnastica Bates” per ordine di suo padre, medico, che aveva letto il libro originale “VISTA PERFETTA SENZA OCCHIALI” acquistato su questo sito, ma che non era riuscito ad aiutare se stesso, non potendosi togliere gli occhiali. Aveva perciò scaricato sul figlio le sue buone intenzioni, ottenendo, come di norma, risultati poco validi, dato che il ragazzo, dopo due anni, era ritornato alle lenti per poter seguire le lezioni universitarie. Nel fare delle prove di misurazione della visione, sembrava facile per il malcapitato ottenere dei lampi di visione di 10/15 e anche di piú, non ostante la sua forte prescrizione oculistica. Noi sappiamo che “perdere il lampo” significa non essere ancóra abituati al concetto di riposo mentale e non avere accettato che la vista normale è un fatto naturale che non dipende da tentativi o atti forzosi. Questa è una caratteristica di tutti quelli che si cimentano con i metodi batesiani senza aver capito il vero concetto di fondo del Sistema Bates® Originario™. Condizione necessaria per capirlo, se bene non sufficiente affatto, è lèggere e sperimentare in prima persona e liberamente il libro base del Dott. Bates “VISTA PERFETTA SENZA OCCHIALI”, non ci sono altre strade. Non ci si può fidare di nessun altro, né meno dei genitori piú ben intenzionati che esistano, benché medici, né meno dei sedicenti “educatori visivi”, che si vogliono sostituire al Dott. Bates senza averne minimamente nemmeno sfiorato l’opera originaria. È chiaro a tutti i Lettori che l’errore di fondo di questo ragazzo è stato quello di evitare accuratamente di lèggere detto libro, dato che alla domanda del Presidente AVP: «Scusa, ma tu che dici che sei stato per due anni senza occhiali a praticare il “metodo”, hai letto il libro?», la risposta è stata un candido «No», al che a tutti i presenti sono cascate le braccia sul pavimento. “Ma come si fa?”, diciamo adesso mentre scriviamo queste righe, sperando che servano da lezione per chi verrà dopo di noi… A ogni modo, siamo rimasti d’accordo che il giovane studente ci avrebbe ricontattati una volta terminata la lettura del testo, per vedere se potranno esserci delle speranze di miglioramento materiale e non soltanto temporaneo.
Intorno alle 19 la riunione si è sciolta e ci si è dati appuntamento a due mesi dopo, se possibile.
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