Lèggere la stampa microscopica dopo avere guarito una grave presbiopía
Giovedì 2 maggio 2024 la Associazione Vista Perfetta® ha dato l’ avvio, per cena, al gruppo di studio residenziale di Primavera che originariamente era stato programmato per la fine di marzo ma che essendo la struttura ospitante già prenotata in pieno, ha dovuto essere rimandato di un mese e piú.
I partecipanti totali sono stati undici, un risultato ben al di sotto delle aspettative forse perché il periodo inclusivo dei ponti del 25 aprile e del 1 maggio aveva reso indisponibili molti di coloro che avrebbero voluto partecipare; oppure, l’ altra interpretazione per giustificare questo mezzo fiasco è che, a differenza dei primi nostri incontri risalenti a oltre 15 anni fa, il costo della pensione completa è salito a oltre 75 € al giorno, escluse le eventuali terapie termali ed escluso anche il costo per l’ affitto della sala studio, una cifra che pochi si possono permettere oggigiorno.
Ciò non ostante siamo stati in grado di fare un bel lavoro perché onestamente si è trattato di una tre giorni frequentata da persone già esperte delle nostre tematiche e del proprio caso e quindi l’ intero evento si è trasformato in una vera e propria vacanza condotta prevalentemente all’ aperto e rovinata solamente in parte nell’ ultimo pomeriggio da una devastante operazione di geo-ingegneria clandestina che ha imbrattato il cielo e ci ha impedito di godere della pura radiazione solare come invece era accaduto nelle ore precedenti.
Facciamo i complimenti alla socia storica Amabile la quale, in parallelo all’ altro socio storico Luigi, è riuscita a decifrare le lettere dell’ ultima riga della tabella di controllo non ostante la poca luce alla distanza di ventisei piedi per una visione putativa di 26/10, da considerarsi tale in quanto che le lettere erano quelle ben conosciute della tabella di controllo e quindi si era avvantaggiati dalla memoria di esse, ma allo stesso tempo questa signora, che ha superato la sessantina già da un po’, è riuscita a mettere a fuoco da vicino anche il carattere microscopico, riuscendo a lèggere in completa autonomía ben due righe di esso e ricopiandole per iscritto in modo tale da dimostrare a tutti che era stata veramente in grado di farlo.
Non è la prima volta in vent’ anni di attività che abbiamo visto dimostrare dai socii una caratteristica del genere ma si tratta comunque di un evento molto raro perché poche persone hanno voglia di cimentarsi in un’ impresa cosí, dato che di solito ci si accontenta normalmente di vedere discretamente bene in ogni parte, 10/10 e simili, ma qui siamo veramente a dei livelli altissimi di vista perfetta e il Dott. Bates dall’ alto dei cieli potrebbe dichiararsi assai soddisfatto di noi!
Interessante è stato un siparietto sperimentato nel pomeriggio di sabato quando un signore in accappatoio, cuffia e ciabatte è entrato nella nostra sala studio, che non era altro che un tendone in mezzo al prato, inviato da una nostra socia che stava facendo abluzioni termali, il quale voleva sapere di che cosa si trattasse, vedendo noi armeggiare con tabelle di controllo, lenti solari, lampadine varie, opuscoli stampati in piccolo, eccetera eccetera. Questo buon uomo è stato però redarguito dal presidente AVP® per due motivi: 1) lui stava interrompendo una seduta di palmeggiamento, che è sacra; e 2) non ci si presenta in accappatoio e ciabattine e quindi è stato rimandato al pomeriggio quando gli avremmo dato il giusto ascolto, vestito in abiti civili. Questo signore ha incassato il nostro rifiuto con sportività e verso le quattro si è ri-presentato, normalmente abbigliato, e ancóra piú curioso di sapere di che cosa si trattasse.
Lui era un anziano pensionato sulla ottantina che aveva lavorato in acciaieria e aveva appena subíto un’ operazione all’ occhio per correggere un difetto che si chiama pterigio, che è una specie di «neo» che si forma vicino all’ iride. Per il resto quest’ uomo non portava occhiali e messosi davanti alla tabella di controllo si è stupito di vederla con buona vista, circa 20/20. Allo stesso tempo con il segnalibro della vista perfetta da noi fornitogli egli ha potuto lèggere fino alla terzultima riga alla distanza di 20 cm, facendo anche le prove a occhi separati. Abbiamo visto che la sua visione reggeva e dopo aver fatto diverse prove con il palmeggiamento e lo sfarfallamento degli occhi, la vista era poi ancóra migliorata grazie anche il ricordo del colore giallo della sua Fiat Panda vecchia di vent’ anni, che lui non cambierebbe per nessun altra vettura al mondo essendo quella del tipo a quattro ruote motrici disinstallabili manualmente. Ci siamo vivamente complimentati con questo signore che però non ha avuto il guizzo di dare un contributo alla AVP® per acquisire il nostro libro «VISTA PERFETTA SENZA OCCHIALI», per grossa delusione di alcuni di noi che invece pensavano di avere fatto breccia nel suo cuore e nel suo portafogli.
Il giorno successivo, però, l’ abbiamo visto che stava andando via dalla struttura a bordo del suo «camper», in coda per uscire, mentre la moglie stava effettuando alcune pratiche in accettazione, e lui era lí seduto al volante che palmeggiava gli occhi, avendo intuito, grazie alle nostre dimostrazioni, il beneficio che si poteva ottenere da questo semplice esercizio di riposo mentale, dato che tenendo rilassata la vista e gli occhi egli avrebbe anche prevenuto ogni fastidio e quindi evitato ogni spesa per medici, ottici, occhiali, eccetera eccetera [furbo il tipo!].
Assai interessante anche l’esperienza del socio Valerio che aveva da poco superato l’esame della patente di guida senza occhiali, dopo trent’anni di obbligo di lenti, grazie alla pratica intrapresa con la AVP® dal novembre del 2022 seguendo le istruzioni delle nostre pubblicazioni del Sistema Bates® Originario™. Questo signore si è cimentato anche con una scritta molto piccola che recitava «MANIGLIONE ANTIPANICO, apertura a spinta» affissa sulla porta del tendone, che – facendo due calcoli – corrispondeva, per quanto riguarda la seconda riga scritta addirittura in minuscolo, alla visione di 66/40, un risultato del tutto sorprendente. Anche altri socii presenti ci hanno provato e dopo qualche tentativo, aiutati dal dondolío universale, dallo sfarfallamento e dalla memoria del fondo verde del cartello, ci sono riusciti con grande felicità e contentezza.
La socia Beatrice invece ci ha stupito anch’ essa per i progressi fatti durante l’ ultimo anno nel curare la sua gravissima forma di fotofobía che la portava a lacrimare copiosamente ogni qualvolta lei uscisse all’ aperto priva di cappello e occhiali da sole. Lei ha una lieve miopía che sta curando senza occhiali ma in questa occasione è potuta stare all’ aperto senza protezioni di nessun tipo per gli occhi, dimostrando che la vera cura della fotofobía non si fa con il collirio, non si fa con l’ alimentazione, non si fa con qualsiasi altra tecnica terapeutica convenzionale o non convenzionale, bensì si ottiene esclusivamente con il riposo mentale, praticando alla lettera quanto scritto nei nostri testi esclusivi dedicati alla divulgazione autentica delle scoperte originarie del Dott. Bates e suoi piú stretti discepoli non traditori.
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Uno dei nostri soci aveva portato con sé anche il suo cane adottato, un Cirneco dell’ Etna, proveniente da un canile in Sicilia, che è anche il protagonista del brano «Febo», tratto dal capitolo «Il vento nero» del romanzo La pelle, scritto dal pratese Curzio Malaparte nel 1949, [premere qui per ascoltare gratuitamente la toccante audiolettura]. Questo elegante ma sobrio cane di razza ci ha allietato ulteriormente le giornate grazie alla simpatía ispirata dalle sue gigantesche orecchie che venivano orientate in modo assai buffo per seguire i varii rumori e ci ha dato la possibilità di esercitare la nostra vista, oscillando lo sguardo su di esse mentre lui le muoveva naturalmente in base alle sue necessità.
Giunti alle ore 17:30 di domenica 5 maggio la riunione è stata sciolta con grande beneficio di tutti i partecipanti che a malincuore hanno dovuto ritornare alle loro abitazioni.
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