Trenta trentesimi su tabella bianca grazie alla immaginazione di una «O» dimezzata!
In un’ atmosfera ovattata paragonabile al giorno successivo a quello di un’ esplosione atomica che abbia azzerato ogni grado di vitalità umana, l’ Associazione Vista Perfetta® è riuscita a riunirsi con profitto in una nuova sede invernale nella frazione di Contea di Montebelluna grazie alla disponibilità del parroco che evidentemente ci tiene a tenere vivo un minimo di socialità in questi tempi bui e apparentemente «senza Dio».
Hanno partecipato ben undici socii e senza alcun dubbio la stella della giornata è stata la tredicenne Sofia la quale prosegue imperterrita il suo lento ma costante ricupero totale da una miopia scolastica di circa due diottrie. Il meglio che ha potuto fare oggi è stata la lettura della tabella di controllo a nove metri con vista normale di 30/30! Ma attenzione! Ciò è stato ottenuto sulla tabella bianca che ovviamente è molto più difficile di quella a sfondo nero nei casi di miopía. Il beneficio è stato poi confermato anche a tre metri di distanza dove lei ha misurato 10/10. Ciò che la ha aiutata ad avere questi importanti lampi di vista normale in condizioni non molto favorevoli è stata l’ immaginazione di una «O» dimezzata. Di che si tratta? Semplicemente lei doveva esercitarsi a guardare una lettera «O» sulla tabella e immaginare che ci fosse un’ altra lettera uguale a essa, ma alta la metà, in parte alla lettera originaria. Lei è riuscita a fare questo aiutandosi ovviamente con la memoria a occhi chiusi e perciò possiamo dire che la sua cura è quasi completa. Quello che la ha ostacolata durante tutto questo anno 2020 è il fatto che la obbligano a tenere una mascherina in faccia durante le lezioni in aula! Questa è una vera e propria assurdità che speriamo qualche giudice vorrà al più presto dichiarare vietata in tutto il territorio nazionale. Ricordiamo che il Dott. Bates ha scritto più volte che l’ occhio, per funzionare bene, deve godere della migliore circolazione sanguigna possibile e abbassando l’ apporto di aria ai polmoni automaticamente si riduce la circolazione sanguigna perché se i polmoni non lavorano in modo ottimale si rallenta tutto il funzionamento del metabolismo umano, il che è molto dannoso.
La seconda persona che ci ha dimostrato doti eccezionali è Irene, la figlia ventottenne di un nostro socio, che ha voluto partecipare per fare un po’ di pratica con noi dato che si è resa conto che lavorando molto allo schermo del calcolatore la sua vista si era un po’ offuscata. La ragazza è stata protagonista involontaria di un incidente e cioè per una «svista» ha colpito col ginocchio il nostro proiettore a ioduri metallici, che è fatto di un solido metallo pressofuso molto rigido e che le ha procurato un dolore non indifferente. Per fortuna, la nostra associazione è dotata di un flacone di Crema Skudo, da usare sulle tempie e sulle pàlpebre per difendersi dai campi elettromagnetici presenti nell’ ambiente, ma che si è dimostrata utile per risolvere anche altri problemi e cosí abbiamo súbito provato ad applicarla invitando la giovane a praticare anche il palmeggiamento. Essendo che lei ha un buon controllo sulla tonalità di nero che riesce a vedere a occhi chiusi e coperti il dolore è scomparso entro pochi secondi. Ciò le ha permesso di riprendere l’ attività di pratica di vista perfetta che le ha consentito di vedere 20/10 da lontano dopo pochi minuti di esercizio e di riuscire anche a leggere il carattere microscopico a circa 30 cm e poi anche a 20 cm con un po’ di pratica in piú. Siamo certi che lei saprà che cosa fare la prossima volta che davanti allo schermo sentirà stanchezza e affaticamento ai suoi occhi.
Buoni risultati sono stati ottenuti anche da un altro socio che alcuni anni fa portava occhiali da circa nove diottrie di miopía. Oggi lui ha potuto lèggere la tabella «C-200» bianca con visione di 10/15. Quando però si è trattato di dare una occhiata a un dettaglio di un oggetto al buio, eccolo che per un riflesso incondizionato, ha inforcato in automatico degli occhiali da –4 diottrie che usa per le emergenze e per guidare di sera. Alcuni socii che assistevano alla scena gli hanno chiesto di provare a usare una luce forte invece di inforcare gli occhiali che lo avrebbero condizionato nuovamente a ricadere in un grosso sforzo vanificando l’ ottimo risultato di poco prima davanti alla tabella. Allora lui ha usato una torcia a luce concentrata e ha illuminato la zona che gli interessava esaminare e si è stupito che un gesto così semplice, cioè aggiungere luce dove non ce ne è, possa essere così risolutivo nel consentirgli di vedere bene quello che gli serviva senza usare correzioni diottriche.
Un’ altra socia presente ha stabilito il suo primato nella cura della miopia di tre diottrie realizzando un lampo di vista normale da sei metri (20/20) su tabella bianca illuminata con circa 700 lux.
Bellissimo regalo infine quello che ci è stato fatto da un altro socio, appassionato di lavori con il legno: due cornici che sono in grado di ospitare una tabella di controllo tipo «200» mediante inserzione in specifiche guide, una vera comodità che ci consentirà di perdere meno tempo quando dobbiamo attrezzarci per le prossime giornate di studio.
Dopo una pausa pranzo autogestita a base di dolciumi varii natalizi e focacce di patate, tutti offerti dai presenti, siamo arrivati lentamente al tardo pomeriggio quando poi abbiamo sbaraccato tutto e ci siamo dati appuntamento all’ anno nuovo.
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