Pallavolista dodicenne migliora la vista da 15/200 a 15/10– in un paio d’ ore di riposo mentale pensando ai gesti atletici suoi e delle sue compagne di squadra
Domenica 26 giugno 2022 la Associazione Vista Perfetta® ha svolto una giornata di studio «estemporanea» presso una sede privata di una socia che àbita in una casa di campagna a Cittadella (provincia di Padova) e ha un piccolo giardino popolato da due piante di ciliegie e due di albicocche grazie alle quali abbiamo potuto stare all’ aperto alla loro ombra e cosí godere del gentile venticello che ha tenuto a bada il caldo che altrimenti avrebbe potuto essere opprimente e rovinarci la adunanza.
La protagonista della riunione è stata la giovane …
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Giorgia, una ragazzotta dodicenne appassionata del giuoco della pallavolo, la quale era da poco stata dal parrucchiere dove aveva ricevuto un taglio «da maschiaccio» che inizialmente ci aveva messo un po’ in imbarazzo perché le dava un’ aria esageratamente poco femminile. In verità, a ben guardare, il suo corpo robusto e ben sviluppato non dava àdito a interpretazioni strane e sebbene la voce fosse stata piuttosto roca in principio di conversazione con noialtri, a mano a mano che lei prendeva confidenza con le tabelle di controllo di Snellen e i nostri metodi di riposo mentale, è venuto fuori il suo carattere allegro di adolescente interessata e curiosa a come potevamo aiutarla a dimostrare i fenomeni della «vista perfetta», secondo quanto si apprende nelle pubblicazioni originali del Sistema Bates®. Il suo problema era che le erano stati messi gli occhiali già da qualche tempo e la prima lettura con la tabella di controllo di Snellen a 15 piedi in pieno sole senza di essi è stata molto deludente perché la ragazza non ha potuto lèggere niente altro che la grande «C» in cima a essa (15/200). Non ci siamo fatti condizionare da una vista cosí scarsa e iniziando a praticare i metodi di riposo chiudendo semplicemente gli occhi e parlando insieme a lei, al secondo controllo abbiamo súbito conquistato la seconda e la terza riga (15/70), prima di passare a fare sul serio con il metodo del palmeggiamento aiutato dalla memoria di cose già viste, anche se imperfettamente e con gli occhiali. Di che cosa abbiamo parlato? Essendo che la giovane si era presentata portando con sé il suo pallone da pallavolo, simbolo di grande attaccamento a questa attività sportiva da lei svolta con passione, siamo stati obbligati a discutere di quello e ci è venuto in mente di chiederle i nomi delle sue compagne di squadra. Qui è accaduto un fatto che ha dell’ incredibile e che non sarebbe venuto in mente nemmeno al piú fantasioso degli scrittori di romanzi rosa: i nomi delle giocatrici erano tutti ripetuti due o tre volte! Infatti nella sua squadra sono elencate Maddalena, Maddalena, Giulia, Giulia, Giorgia, Giorgia, Giorgia, Beatrice, Beatrice, Sofia, Sofia, Rebecca, Rebecca e Chiara. Quest’ ultima è l’ unica che non ha omonimi ed è anche la piú alta di tutte, pur essendo la piú piccolina di età (nove anni), ed è la protagonista di un’ altra sorpresa di cui andremo a dire tra poco. Oltre ai nomi, abbiamo provato a ricordare anche il colore dei capelli di ciascuna di loro, e anche i nomignoli che fra di loro usano per identificare l’ omonima di turno, e poi anche i gesti atletici del giuoco della pallavolo, quali il bagher, la battuta, la schiacciata, l’ alzata, il palleggio, eccetera eccetera. Grazie a queste pratiche mentali, la ragazza ha iniziato a lèggere le lettere della riga del «2», misurando cosí una visione di 15/20 (circa otto decimi). In realtà il grosso passo in avanti è stato possibile pensando alla compagna Chiara la quale è stata visualizzata, durante il palmeggiamento, su una fotografía di squadra in cui lei spiccava in altezza fra tutte le altre e il dettaglio piccolo della singola testa che si differenziava, in proporzione, di un bel vénti centimetri, ha divertito cosí tanto la nostra visitatrice da farla esilarare di risate, finché poi, ricorrendo al trucco dei «quattro lati» delle lettere (già spiegato ampiamente negli articoli precedenti) lei ha potuto vedere la penultima riga della tabella di controllo di Snellen «R Z» e cioè i 15/15. Era stata cosí riconquistata la vista normale!!! Ma non è tutto: continuando a esercitare memoria e immaginazione siamo stati ancóra piú fortunati perché la giovane, pensando a quale fosse il suo gusto di gelato preferito (yogurt, per la cronaca), si è rilassata ancóra di piú e ha raggiunto alcuni lampi dell’ ultima riga, per una visione sopra-normale di ben 15/10!!!
Durante la pausa pranzo svolta al coperto, con una luce elettrica scarsina e le tabelle di controllo a circa sei metri (in realtà un pochino meno, ma non siamo stati capaci di fare la misura esatta) la giovane ha visto súbito la riga del «3», per una visione putativa di 20/30, il che sembrerebbe essere un ottimo risultato in cosí poco tempo e in condizioni cosí diverse da quelle presenti all’ esterno.
Prima della pausa pranzo, con il sole molto alto nel cielo e una minore quantità di luce incidente sulla tabella, la ragazza è riuscita a conservare i lampi di 15/15 e 15/10 sebbene dopo il trattamento con il sole effettuato con lente solare senza sollevare la pàlpebra ella abbia risentito inizialmente questo metodo e la sua visione sia calata improvvisamente di nuovo a 15/70. Riprendendo con il palmeggiamento e anche grazie all’ uso del dondolío del pollice, abbiamo presto ricuperato da questo brusco e inaspettato calo, ma visto che era ora di andare via, non abbiamo piú approfondito l’ uso della lente solare e abbiamo rimandato il tutto a una successiva riunione da effettuarsi nel prossimo futuro dopo le vacanze estive appena iniziate.
Un altro caso di alta miopía ci è venuto a trovare per dirci che la prescrizione è stata dimezzata da -8 D a –4 D ma il nervosismo durante la guida dell’ automobile è ancóra presente e questo abbassa la visione tanto che per questo signore, nostro socio da tre anni, non è possibile guidare senza occhiali in strade sconosciute. Détto questo, un dato interessante, un altro passo verso la guarigione, che è stato conquistato oggi è relativo al suo peculiare strabismo che lo colpiva quando lui guardava verso l’ alto: la vista si sdoppiava, per poi tornare singola guardando verso il basso. Dopo avere migliorato la vista senza occhiali sulla tabella di controllo di Snellen al sole da 20/200 a 20/50, il palmeggiamento, alternato allo sbattere delle pàlpebre, ha cancellato lo strabismo del tutto: lui può guardare in alto senza piú sdoppiare la vista! Siamo felici di constatare che le giornate di studio AVP® possano essere cosí utili anche a chi oramai già conosce bene i metodi di auto-trattamento del Dott. Bates da noi divulgati in esclusiva, ma non ha il tempo o la inclinazione di portarli avanti a casa e può ricorrere alla associazione quando ve ne sia la necessità.
Era presente un altro visitatore che aveva in altra occasione partecipato anni prima a una nostra riunione di presentazione antecedentemente alle restrizioni nazionali anti-pandemía di raffreddore e che si è sentito finalmente pronto per passare all’ azione e provare insieme a noi ad avviare il trattamento di una vista imperfetta dovuta a presbiopía e ambliopía in due occhi separati (uno ha il difetto e l’ altro no, alternatamente). Dobbiamo dire che il caso è ostinato e nell’ arco della giornata abbiamo potuto ricuperare solamente una riga o due sul «SegnaLibro della Vista Perfetta» dopo avere provato a usare la lente solare con una certa continuità, ma il fastidio della luce era troppo forte e il trattamento è stato giocoforza limitato. Alla fine il metodo che ha dato piú soddisfazione al nostro nuovo socio è stato quello di passeggiare per il cortile guardando a una lettera piccola sul segnalibro, con l’ occhio ambliopico aperto e bendando l’ altro, e facendo attenzione al dondolío universale, che consentiva di immaginare scorrere sotto ai piedi l’ acciottolato in direzione contraria al movimento reale del soggetto che camminava avanti e indietro. Purtroppo questo signore è molto occupato durante il giorno e non si è ancóra convinto di dedicare un congruo tempo (anche minimo) a esplorare il suo stato mentale con una tabella di controllo a casa, ma in realtà noi pensiamo che ciò sia dovuto a un fenomeno fisico di disturbo che abbiamo individuato mediante antenna periscopica con la quale abbiamo rilevato la presenza di una radiazione gamma polarizzata trasversalmente agli occhi, da un lato all’ altro della testa, che potrebbe fare da concausa refrattaria alla cura. Il nostro consiglio è quello di rimuovere questo disturbo fisico-chimico mediante applicazione di schermatura Geoprotex® sotto al letto, ma non sappiamo se la persona in questione darà séguito a questa nostra idea.
Era presente anche il socio Elvio, che ségue le attività della AVP® da alcuni anni e ha risolto la sua miopía di tre diottríe e rotti in modo completamente autonomo grazie ai materiali del Sistema Bates® Originario™ da noi proposti, il quale ha voluto coinvolgere in questa occasione anche la moglie e la figlia, che hanno entrambe ottenuto buoni risultati, in particolare la seconda, che non porta occhiali e aveva però manifestato qualche tentennamento nella visione da lontano. Abbiamo avuto modo di verificare che in effetti la vista si fermava a 20/30 con circa ventimila lux di luce incidente e questa è una indicazione di sforzo mentale già presente e da correggere prima che si aggravi troppo. La ragazza dodicenne si è dimostrata interessata all’ idea di non portare gli occhiali e quindi si è impegnata a obbedire per almeno due settimane, quotidianamente, e rispondere affermativamente all’ invito che la madre le farà puntualmente la mattina di esercitarsi per cinque minuti con la tabella di controllo di Snellen a 10 e 20 piedi, con l’ obiettivo semplicissimo di segnare su un foglio la riga migliore che riesce a vedere dopo avere palmeggiato per mezzo minuto o sfarfallato le pàlpebre o ricordato qualcosa di piacevole. Questo suggerimento ci pare interessante perché sposta il «peso» della pratica interamente sulla responsabilità del genitore e non sulla giovane, che non potrà fare altro, per rispettare gli accordi, che eseguire l’ invito ricevuto, se la madre non se ne dimentica. Qui sta il trucco da usare nei confronti degli adolescenti rifrattarî!
La signora Elena invece è stata piú difficile da convincere in quanto che si era presentata alla riunione indossando gli occhiali, e questo per noi è già una indicazione pregiudizievole di un problema in piú da superare. Abbiamo provato come di consueto i nostri metodi abitudinarî a rotazione senza ottenere granché ma poi ci siamo concentrati sull’ uso della lente solare, che la signora ha giustamente apprezzato. Dopo circa un quarto d’ ora di applicazione alternata della luce focalizzata del sole sulle pàlpebre e poi sulla sclera, un occhio per volta senza esagerare, la vista da lontano e da vicino ha cominciato a schiarirsi e la donna ha guadagnato diverse righe sul «SegnaLibro della Vista Perfetta» e sulla tabella di controllo di Snellen, per grande sua sorpresa e notevole beneficio.
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Ovviamente, tutte le nostre dimostrazioni di vista perfetta – tranne rare eccezioni – non sono risolutive e richiedono comunque un minimo di applicazione continuata degli stessi metodi anche a casa propria. Questo in genere non viene portato avanti con continuità ed è per questo motivo che la AVP® si propone come strumento a uso dei socii per sentirsi stimolati a continuare nella cura fino a completa guarigione, sia con la possibilità che diamo di partecipare alle giornate di studio in presenza, sia con la opportunità della tele-pratica serale in audio-conferenza, generalmente a giorni alterni dalle ore 21 alle 22 (sabato e domenica esclusi).
Giunti alle ore 18 abbiamo sciolto la riunione e ci siamo dati appuntamento a una prossima occasione entro la fine dell’ estate.
NOTA: I socii partecipanti sono stati in tutto 12, fra cui menzioniamo la nostra brava alfiera Marlene (13 anni) che continua un minimo di pratica quotidiana per mantenere viva la prevenzione della vista imperfetta come già testimoniato in un articolo precedente molto importante per questo nostro sito divulgativo delle attività della Associazione Vista Perfetta®.
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